Riporto qui di seguito il mio articolo apparso sul quotidiano La Regione di oggi. La parità è importante per tutti: il futuro va costruito insieme non escludendo sistematicamente una parte della popolazione.
Vari studi (ad es. “why women matter” società consulenza aziendale McKinsey) dimostrano che si ottiene maggior successo tramite una cospicua presenza di donne nelle alte sfere aziendali. Tuttavia nelle direzioni delle 100 maggiori imprese svizzere si trovano solo il 6% di donne e, per quanto riguarda la politica, nel parlamento ticinese gli uomini sono il doppio delle donne, in Consiglio di Stato non siede nessuna donna da due legislature.
È ora di cambiare rotta, per un maggior equilibrio a vantaggio di tutta la società; è ora di cambiare rotta per combattere la violenza domestica, le molestie, il mobbing, le disparità salariali, le disparità di trattamento e per una maggiore conciliabilità tra lavoro e famiglia.
Quanto fatto finora non basta, lo dimostrano le statistiche: quelle sulla violenza domestica (la proporzione rispetto alla violenza in generale registrata dalla polizia si attesta al 40%), quelle sulla parità salariale (le donne guadagnano in media 1’500 fr. in meno al mese, per 12 mesi all’anno e per tutta la vita), quelle sull’entità del lavoro non remunerato (quantificato dall’Ufficio federale di statistica in 9,8 miliardi di fr.), che ricade per la maggior parte sulle spalle delle donne e che supera le ore di lavoro pagate (7,6 miliardi di fr.).
Quanto fatto finora non basta: servono norme e controlli, ma soprattutto la volontà di mettere la parità al primo posto dell’agenda politica ticinese, in modo da creare una società più sana ed equilibrata dove ognuno possa esprimere al meglio le proprie potenzialità, senza pregiudizi e a vantaggio di tutti.
di Beatrice Lundmark, candidata Più Donne al Gran Consiglio
Leggi l’articolo apparso su “La Regione” il 17 marzo 2023: link