Ecco i miei pensieri post-elettorali pubblicati da Ticinonline: Tiziano Terzani, nel suo libro, parla al figlio Folco di cos’è stata la sua vita “Se mi chiedi alla fine cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore.”

È proprio questo, quello in cui fondamentalmente credo: nella possibilità di “vedere il mondo in un modo migliore”, nella possibilità di contribuire alla creazione di questa visione, senza troppe disparità e ingiustizie. Ed è proprio per questo che mi sono candidata alle recenti elezioni cantonali ed è anche per questo, credo, che tante persone, come me, senza aver mai fatto molta politica prima, hanno deciso improvvisamente di farlo superando il record di candidati eleggibili.

Per quanto riguarda la mia votazione personale sono soddisfatta dei numeri – e ringrazio le moltissime persone che hanno creduto in me – anche se non sono stata eletta per una manciata di voti. Ma non è questo il punto. Il punto è che la fine in realtà è solo un inizio, come dice bene il titolo del libro di Tiziano Terzani e, per quanto mi riguarda, il giorno dopo le elezioni non è tutto finito, indipendentemente dall’esito delle urne. Per questo non smetterò di impegnarmi a favore di una società più giusta e paritaria, non smetterò di raccontare ciò che sento (da fonti verificate e in qualità di giornalista) e ne ho sentite tante di storie incredibili, di violenze inaudite, di discriminazioni indegne della nostra civiltà e per le quali bisogna sicuramente continuare a fare qualcosa, partendo dal narrarle, dal denunciarle al lettore per poi smuovere la sensibilità collettiva verso la ricerca di soluzioni adeguate. A partire da quelle contro la violenza e le discriminazioni che, a mio parere, sono inammissibili nella nostra società, che si autodefinisce civile, e nella quale dovrebbe prevalere – per concludere con Terzani – la curiosità per il diverso e il coraggio di una vita libera, vera, in cui riconoscersi. Forse è più filosofia che politica ma è un buon punto di partenza.

Chi vuole raccontare o denunciare qualcosa può scrivermi all’indirizzo e-mail bea.lundmark@gmail.com.

 

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